Fin dal primo istante in cui l’accoppiamento dei playoff ha messo davanti Portogallo e Svezia, tutti abbiamo realizzato che un crack tra Cristiano Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic non avrebbe preso parte al Mondiale brasiliano. Alla fine è toccato allo svedese disdire il volo ed è certamente un peccato, perché nella competizione più importante dello sport più bello del mondo, vorremmo sempre vedere tutti gli interpreti migliori. Poi ovviamente, nonostante lo stesso Ibra pensi il contrario, il Mondiale sarà comunque grandioso e lo seguiremo eccome. Ma tra le nazionali che non sono riuscite a qualificarsi scopriamo che di eccellenti esclusi ce ne sono molti, insomma il bomber del PSG non sarà l’unico big a guardare gli altri dal divano.
Tra gli europei spiccano nomi davvero altisonanti, a cominciare da “Mr. 100 milioni” Gareth Bale che, insieme al connazionale e stellina dell’Arsenal Aaron Ramsey, non è riuscito a portare il suo Galles in sudamerica. Il girone di qualificazione non era dei più difficili ma la rivelazione Belgio e la più concreta Croazia si sono dimostrate superiori. Nello stesso gruppo è rimasta fuori anche la Serbia, nonostante una super linea difensiva composta da Branislav Ivanovic del Chelsea, Neven Subotic del Borussia Dortmund, Nemanja Vidic del Manchester United e Aleksandar Kolarov del City. Nel girone vinto dall’Italia non staccano il pass il portierone del Chelsea e della Repubblica Ceca Petr Cech, il trequartista armeno del Borussia Dortmund Henrikh Mkhitaryan e il gioiellino danese del Tottenham Christian Eriksen.
Insieme alla Svezia del sopracitato Ibrahimovic, nel gruppo C dominato dalla Germania resta a casa anche il terzino sinistro del triplete baverese David Alaba, onestamente troppo solo nella sua modesta nazionale austriaca. Nel girone D invece i fenomeni veri sono tutti nell’Olanda che ha stradominato le avversarie, indietro anni-luce rispetto agli orange. Stesso discorso vale per i gruppi F e I dove solo le qualificate Russia, Portogallo, Spagna e Francia portano top player in campo. Il girone E si è rivelato il più avaro di emozioni e talenti, basti pensare che ad ammazzare la classifica è stata la Svizzera, non proprio una corazzata. Volendo sforzarci qualche nome più o meno noto lo troviamo nella eliminata Slovenia di Samir Handanovic, numero uno dell’Inter, e della promessa non ancora sbocciata Tim Matavz, punta del PSV di Eindhoven.
Bosnia-Erzegovina e Grecia hanno impedito la partecipazione al Mondiale a Marek Hamsik, oro di Napoli in mezzo però a troppa bigiotteria nella sua Slovacchia. Il gruppo H, vinto dall’Inghilterra e con protagonista anche l’Ucraina uscita poi ai playoff a favore della Francia, ha visto l’eliminazione di una interessante Polonia con assi del calibro di Robert Lewandowski, Jakub Blaszczvkowski e Lukasz Piszczek (tutti titolari del Borussia Dortmund vice-campione d’Europa) nonché del portiere dell’Arsenal Wojciech Szczesny. Stesso girone anche per Stevan Jovetic e Mirko Vucinic, esclusi con il loro Montenegro.
Nelle qualificazioni sudamericane i fenomeni sono entrati tutti, nessuna grossa delusione quindi per il mancato approdo di Venezuela, Perù, Bolivia e Paraguay. Perdono l’ultima occasione di partecipare a un campionato del mondo il 35enne Claudio Pizarro, peruviano del Bayern Monaco, e i veterani paraguayani Oscar Cardozo (Benfica) e Roque Santa Cruz (Malaga). Anche per l’Africa i nomi importanti sono entrati tutti, nessuno si rammaricherà per le assenze di Etiopia, Burkina Faso e Somalia. Per la CONCAF (Nord e Centro America) e per la Confederazione Asiatica è già difficile trovare singoli fuori dall’ordinario nelle nazionali qualificate, figuriamoci nelle eliminate.
Certo che volendo unire tutti gli esclusi eccellenti verrebbe fuori uno squadrone, che magari arriverebbe anche in finale.