Balotelli returns, da Bad Mario a Django

L'esultanza di Balotelli dopo il 2° gol all'Udinese

L’esultanza di Balotelli dopo il 2° gol all’Udinese

Mela marcia, Mad Mario, Bad Boy, Django (quest’ultimo datogli dal tifosissimo Pellegatti, citando il recente remake di Tarantino) . Dopo tutti i soprannomi che gli hanno affibbiato, il povero Balotelli si sentirà chiamare semplicemente Mario solo dai suoi genitori adottivi, che saranno senz’altro felici di aver visto tornare in Italia il loro figlioccio più famoso. Quattro gol nelle prime tre partite condite da prestazioni convincenti sono senz’altro un buon biglietto da visita per quello che è considerato la punta di diamante della nazionale italiana a soli 22 anni, ma l’ex Manchester ci ha abituato a molte sorprese e ci conviene tenere gli occhi aperti, anche se vorremmo farlo solo per le sue magie in campo.

A sperarlo è anche il povero Prandelli, che si ritrova con la bizzosa stellina scuola Inter spesso vittima dei suoi stessi eccessi. L’Italia del calcio ha già visto la carriera di un enfant prodige, tale Antonio Cassano, “ridimensionata” a causa di un caratterino non proprio facile da gestire, e tutti coloro che tengono alla nazionale non si augurano sicuramente la stessa sorte per il rossonero. Lo sperano ovviamente anche i tifosi milanisti, Berlusconi in testa visti i 20 milioni investiti nel bresciano, e Allegri a ruota subito dietro se vuole continuare a dirigere gli allenamenti di Milanello. Ci conta infine anche l’ultima fiamma del Balo nazionale, la ventiduenne modella belga Fanny Neguesha, che ha fatto bella mostra di sé sui giornali di gossip e la cui presenza è evidentemente gradita sugli spalti di San Siro.

Il peggior nemico di Balotelli è ovviamente se stesso, ma non solo per i suoi colpi di testa, ma anche per la percezione che ormai il mondo intero ha di lui. Nella partita contro il Parma è stato maltrattato come un qualsiasi attaccante di cui le difese avversarie hanno molta paura, ma la manata gratuita rifilatagli da Coda dopo poco meno di venti minuti di gioco è sembrata molto più una provocazione nella speranza di una reazione peggiore, che un contatto fortuito. Balotelli si è voltato, ha chiesto spiegazioni al suo avversario in modo piuttosto colorita mentre i suoi compagni lo allontanavano per precauzione, e la cosa è finita lì. Eppure, quando il numero 45 si è avvicinato al difensore parmense con un’espressione non proprio amichevole in volto è inutile negare che la maggior parte dei rossoneri ha trattenuto il fiato.

Questo è ciò che danneggia il Balo, la paura diffusa che aleggia intorno a lui che possa sempre combinare qualcosa. Per lui il pubblico è come un genitore troppo apprensivo che ti segue di nascosto quando esci con gli amici, un occhio invisibile che ti spia e ti giudica continuamente. Certo, i fan non dovrebbe dimenticarlo, è impossibile, ma potrebbe perlomeno smettere di aspettarsi da lui che faccia qualche stupidaggine.

Auguri al Cannavaro mondiale, e sono 39!

Cannavaro con la Coppa del Mondo

Un pensiero a chi quest’oggi spegne 39 candeline: Fabio Cannavaro da Napoli, campione d’Italia, di Spagna, d’Europa e del Mondo. L’ex difensore di Juventus e Real Madrid è stato certamente uno dei centrali più forti e vincenti della storia del calcio e uno dei giocatori più rappresentativi degli ultimi 20 anni. E allora ripercorriamo insieme le tappe più importanti della carriera dell’attuale dirigente dell’Al-Ahli, squadra in cui lo scorso anno ha chiuso la preso la decisione di appendere le scarpette al chiodo.

GLI ESORDI – Il 19enne Cannavaro fa il suo battesimo in serie A nientemeno che contro la Juventus il 7 marzo 1993. Risultato: una tragedia, tanto che l’allenatore lo tolse e lo rimproverò. L’anno dopo però il giovane Fabio conquista il posto da titolare e lo mantiene anche nella stagione successiva confermandosi uno dei migliori talenti anche in nazionale under-21 con cui conquista l’Europeo in Francia. Nell’estate del 95′ passa al Parma per sanare i debiti del club azzurro.

IL PARMA E L’EUROPA – In 7 stagioni con i gialloblù, Cannavaro porta la squadra a vincere una Coppa Uefa, due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e una Supercoppa Uefa. Sono gli anni d’oro per i ducali e Cannavaro ne diventa leader e trascinatore diventando, con 212 gettoni, il secondo giocatore con più presenze in serie A nel club dopo Benarrivo. A conferma delle sue doti, nel 1996 bissa il successo nell’Europeo under-21, stavolta in Spagna.

LA PARENTESI INTERISTA E LE VITTORIE IN BIANCONERO – Nel 2002 Cannavaro viene acquistato dall’Inter per 23 milioni di euro, ma i due anni passati in nerazzurro non sono dei più felici. Colpa degli infortuni e del difficile rapporto con l’allenatore interista Hector Cuper che lo schierava terzino sinistro. Nell’agosto del 2004 la Juventus ingaggia il difensore napoletano, rifilando ai nerazzurri il portiere uruguaiano Fabian Carini (3 presenze con l’Inter prima di tornare in sudamerica). L’operazione si rivela un affare per la Juventus con cui Cannavaro vince 2 scudetti (entrambi poi revocati), ma le vicende di Calciopoli lo costringono ad andarsene, stavolta per tentare l’avventura all’estero.

IL REAL MADRID E LA COPPA DEL MONDO – Per 7 milioni di euro viene acquistato dal Real Madrid con cui, in due anni, vince due campionati e una supercoppa di Spagna. Le soddisfazioni più grosse arrivano però nel 2006, anno in cui trascina l’Italia alla conquista del mondiale e vince il Pallone D’Oro, 3° difensore ad aver conquistato il trofeo e 5° italiano della storia. Nessuno potrà mai dimenticare il “Cannavaro!” di Caressa per sottolineare ogni anticipo e scivolata del difensore.

IL RITORNO ALLA JUVE E IL RITIRO – All’età di 36 anni, la Juventus riporta clamorosamente in bianconero il difensore napoletano con un contratto annuale. Cannavaro torna così a calcare i campi della serie A, ma i risultati sono deludenti. Delusi dalle prestazioni del napoletano, i dirigenti bianconeri decidono di non rinnovargli il contratto e lui, convinto di poter ancora offrire qualcosa al mondo del calcio, emigra negli Emirati Arabi per tentare un’ultima avventura nell’Al-Ahli. Le ginocchia però non reggono più e dopo 16 presenze e 2 gol, il difensore campione del mondo decide di appendere le scarpette al chiodo, chiudendo così una carriera ricca di maglie, successi e soddisfazioni personali.

E allora auguri capitano, quell’anticipo su Podolski prima del gol di Del Piero alla Germania nel 2006 me lo ricorderò finché campo.

L’addio di Cannavaro e gli altri capitani mondiali

Campioni del Mondo!

Si è ritirato Fabio Cannavaro, capitano della nazionale campione del mondo in Germania nel 2006. Lo scugnizzo napoletano ha provato un’emozione che solo altre 18 persone nella storia hanno sperimentato, ha sollevato la Coppa del Mondo da capitano. Dal 1930, anno del primo mondiale in uruguay, 19 capitani hanno alzato il trofeo. Tutti, o quasi, indimenticati campioni dello sport più famoso del mondo, tutti protagonisti di un sogno che ognuno di noi vorrebbe poter vivere. Appende le scarpette al chiodo Fabio Cannavaro, 37 anni, uno dei 5 italiani ad aver vinto il pallone d’oro, recordman di presenze in nazionale (136), 695 partite di club e membro di quella ristretta cricca di campioni che hanno avuto il mondo ai propri piedi. Un saluto. Che fine hanno fatto gli altri 18?

Edizione

Vincitori

Capitano

Cosa fa adesso?

Sudafrica 2010

 Spagna

Iker Casillas

Portiere Real Madrid

Germania 2006

Italia

Fabio Cannavaro

Dirigente Al Ahly

Corea e Giappone 2002

Brasile

Marcos Cafù

Osservatore Milan

Francia 1998

      Francia

Didier Deshamps

C.t. Ol. Marsiglia

Usa 1994

Brasile

Carlos Dunga

Allenatore disoccupato

Italia 1990

Germania Ovest

Lothar Matthaus

C.t. Bulgaria

Messico 1986

Argentina

Diego Maradona

Allenatore disoccupato

Spagna 1982

Italia

Dino Zoff

Allenatore disoccupato

Argentina 1978

Argentina

Daniel Passarella

Allenatore disoccupato

Germania Ovest 1974

Germania Ovest

Franz Beckenbauer

Comitato UEFA e FIFA

Messico 1970

Brasile

Carlos Alberto

Ambasciatore N.Y. Cosmos

Inghilterra 1966

Inghilterra

Bobby Moore

Defunto

Cile 1962

Brasile

Mauro Ramos

Defunto

Svezia 1958

Brasile

Hilderaldo Bellini

?????? però è vivo

Svizzera 1954

Germania Ovest

Fritz Walter

Defunto

Brasile 1950

Uruguay

Obdulio Varela

Defunto

Francia 1938

Italia

Giuseppe Meazza

Defunto

Italia 1934

Italia

Giampiero Combi

Defunto

Uruguay 1930

Uruguay

Josè Nasazzi

Defunto